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Mario
in the world

 

Mario Gomboli nasce a Brescia nel luglio del '47, ma si trasferisce a Milano prima ancora di terminare le elementari. Ha la fortuna di crescere in una famiglia in cui più o meno tutti (mamma, nonno, zie) disegnano per lavoro o per hobby. Così ha sempre per le mani carte, matite e pennelli e decide molto presto che non avrebbe mai disegnato. Meglio scrivere per quelli che sanno farlo bene.
Alla redazione de "IL PILONE" (giornalino del liceo scientifico Volta) incontra Alfredo Castelli, già allora curatore di fanzines fumettofile e autore di comics. Così viene presentato alle sorelle Giussani e inizia (1966) una collaborazione ai soggetti di Diabolik che dura tutt'ora.
Sempre grazie all'amicizia con Castelli, nel 1967 inizia a collaborare con Maria Perego, scrivendo le sceneggiature per la serie "Lupo Lupone e Cappuccetto a Pois". Nel 1968, insieme al solito Castelli, a Marco Baratelli e Carlo Peroni fonda la rivista satirica TILT, affondata dall'editore già al secondo numero. Nel '69/'70, con Silverio Pisu, scrive i testi per il carosello "Tacabanda" e collabora a alcune fiabe sonore della Fabbri. Nello stesso periodo scrive soggetti per Horror e Psyco, e le sceneggiature di Genius per i primi fumetti di Milo Manara. Nel 1972 contribuisce alla nascita di SORRY, pubblicazione antologica di fumetti d'autore. Finalmente, nello stesso anno, si laurea in architettura e con un gruppo di vecchi amici fonda lo studio ARCOQUATTRO, finalizzato all'architettura d'interni e al graphic design. Lo studio esiste tutt'ora e, per fare qualche esempio, ha firmato (con l'O.C.P. di Nedo Zanotti) i caroselli B Ticino premiati nel 1975 al Festival della fantascienza; gli allestimenti del salone internazionale dei Comics di Lucca dal '75 al '77 (in quel periodo Gomboli è stato vicedirettore del Salone); il marchio di Retequattro (all'epoca di Mondadori) e innumerevoli altre operazioni. Nel 1973, a Parigi, inizia una proficua collaborazione con il settimanale Pif Gadget su cui appariranno prima le battute dello Zoo Pazzo (illustrate da Massimo Mattioli) e poi i fumetti di Milo Marat (disegnati da Bonvi). Le stesse serie, tradotte, appaiono negli stessi anni sul Corriere dei Ragazzi, allora magistralmente diretto da Francesconi.
A questo punto Mario Gomboli si stanca di riempire soggetti e sceneggiature di schizzi esplicativi e comincia a prendere in considerazione la possibilità di disegnare anche gli "esecutivi" del suo lavoro. Nascono così i primi libri (lo Zoo Pazzo, Rizzoli '74) e le centinaia di illustrazioni per diversi periodici (Cosmopolitan, Starbene, Insieme, Mamma & Baby, Annabella, Vogue Bambini, Topolino, L'Europeo e tanti altri) che riempiranno la sua vita sino al 1982, quando decide di cambiar vita. Vince un concorso per la cattedra di Composizione alla facoltà di Architettura di Algeri e si trasferisce al di là del Mediterraneo. Rientra all'ovile (leggi: Arcoquattro) dopo un anno di esercitazione e rigenerazione, pronto a nuove esperienze. Grazie all'aiuto di Nadia Pazzaglia (già allora affermata illustratrice per l'infanzia) produce per La Coccinella il suo primo vero libro-gioco: I Mesi Pazzi ('84, su testi di Laura Magni) cui ne seguiranno, a oggi, più di cento, per diverse case Editrici. Non casualmente la pubblicazione dei suoi primi libri "d'autore" per l'infanzia coincide con la nascita della prima figlia, Agnese. Il successo del suo buffo modo di rappresentare gli animali attira l'attenzione di alcuni pubblicitari. Nasce così, tra l'altro, la serie degli animaletti-testimonial per la Milupa (a partire dal 1989); la mascotte dei Campionati del Mondo di Sci Nordico (SKIRY 1992) e il cagnone per Chocapic Nestlè (1993). Nel 1989 viene chiamato da Salvatore Giannella (all'epoca direttore di Airone) a dar forma a una sua vecchia idea: Airone Junior/Dodo. Da quel momento collabora con articoli, giochi, illustrazioni e poster a ogni numero della rivista. Negli ultimi anni Mario Gomboli sta cercando di trasferire ad altri il frutto dell'assurda miscellanea delle sue esperienze. Così tiene corsi e stages per aspiranti illustratori (soprattutto presso l'Istituto Europeo di Design, ma anche presso la Scuola di Illustrazione di Venezia e altrove) e incontri con insegnanti e bambini delle scuole elementari presso le Biblioteche di tutta Italia. E dal '94 ha addirittura un corso di disegno alla Radio (sì, proprio per radio!) Svizzera Italiana.
Il tutto cercando sempre nuovi interessi (giochi, pop-up, figurine), stili (ha recentemente riscoperto il fascino delle immagini in bianco e nero, come dimostra la collaborazione con la Sperling & Kupfer), personaggi (come Mammagallina per la Mondadori e Luporosso per Fabbri)... e figli (nel frattempo è arrivata la seconda figlia, Nicoletta): bisogna sempre dare l'esempio di incremento del target.

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